Il biplano Babi è un autocostruito: fu assemblato nel 1990 assieme ad un fratellino da un costruttore nel milanese: Franco Pistoia. Ambedue erano tricicli!
Venduto e quindi modificato: segato lo stelo anteriore, furono ripartiti i pesi ed installato il ruotino posteriore. Lo acquistai nel 2011, il vecchio proprietario me lo fece veder volare ed un bravo istruttore lo collaudò giudicandolo discreto anche se le condizioni in cui si trovava non erano molto rassicuranti.
Portato in volo quindi all'aviosuperficie Boglietto nell’autunno 2011, nel freddo gennaio 2012 fu sbarcato il motore Rotax 582, ricontrollato, cambiate guarnizioni e revisionato il carburatore da parte di un tecnico Rotax.
Da parte mia, coadiuvato da un valido tecnico, Gigi, ispezionammo la cellula e cambiammo tutta la bulloneria inox. C’è da tenere presente che sul biplano non vi è un solo tirante, bensì tubi profilati.
Collaudato con successo nell’estate del 2012, verificammo successivamente che l’impianto elettrico dava segni di vecchiaia, perciò, tramite uno specialista aeronautico, fu rifatto completamente.
Qualche ritocco di vernice qua e là, sostituito il serbatoio inferiore e saldato e vetrificato quello superiore perché perdeva qualche goccia di carburante (sufficiente a rovinare il parabrezza in lexan), cambiato il radiatore, montato il paracadute a razzo e il fumogeno, questo biplano fa bella mostra di sé alle manifestazioni del Boglietto.
Però Babi vola anche felicemente con me ai comandi nei cieli delle Langhe con una velocità di crociera attorno ai 90-100 km/h ed un avvicinamento sui 70Km/h.
Non esiste alcun manuale di volo, non esistono specifiche tecniche, abbiamo calcolato un po’ a naso i parametri di volo: stallo attorno al 50 Km/h, VNE prudenziale attorno ai 120 Km/h.
Ultima considerazione: perché il nome Babi: è in memoria del cagnone mascotte del Boglietto, che usava sdraiarsi all’ombra dell’ala del biplano, quando ci lavoravamo attorno. Babi, appunto, letto come è scritto.
Pilota: Claudio Debernardi