E’ il dicembre del 1917 e si consuma uno dei periodi più cupi della Prima Guerra Mondiale.
Il 30 dicembre decollano da San Pelagio, vicino a Padova, con il loro Ca 4216 per un ’azione di bombardamento dei campi di San Fior e Codega S.Urbano, in mano al nemico, i piloti luigi Gori e Maurizio Pagliano con i mitraglieri Arrigo Andri e Giacomo Caglio. Il loro destino si compie alle 12.40 nel cielo di Susegana a nord di Treviso. Il Caproni Ca.3 precipita in fiamme colpito da un Albatros D.III in un punto che rimarrà indefinito per molto tempo.
Nel 2005 Giancarlo Zanardo, grande appassionato e costruttore di aerei d ’epoca coordina un gruppo di ricerca che riesce a localizzare il punto in cui cadde il Ca 4216 nel comune di Susegana (TV) e da allora grazie all’impegno di autorità e cittadini riconoscenti in ricordo di questi caduti è stato eretto un monumento presso il quale ogni anno il 30 dicembre si tiene una cerimonia commemorativa.
E’ una grigia mattinata di febbraio del 2011 e con alcuni amici del Biplano Club, di cui anche Giancarlo è socio, ci rechiamo nel suo “atelier” dove sono state costruite tutte le sue splendide macchine volanti. Lo spettacolo che ci si presenta è davvero notevole. La struttura della cellula bitrave che nelle estremità anteriori sostiene le gondole motore, la fusoliera aperta nella cui parte posteriore alloggia il motore spingente e posteriormente i giganteschi piani orizzontali e i tre timoni di direzione, ci lascia immaginare come debba presentarsi completamente assemblato questo bombardiere biplano. mE’ un aereo molto grande non solo per gli standard dell ’epoca ma a anche attuali. La complessità mdella costruzione si intuisce immediatamente da molti particolari così come si “vedono” le ore di lavoro spese per questa dare vita a questa macchina. Nel rispetto della sua filosofia di costruire repliche di aerei storici, volanti e con standard di sicurezza attuali Zanardo ha operato varie modifiche strutturali anche in vista di una maggior facilità di trasporto e successivo assemblaggio. La motorizzazione “moderna” è costituita da tre Ford di origine automobilistica muniti di riduttori che permettono l ’impiego di eliche di grandi dimensioni molto simili alle originali. Come ci spiegava lui stesso, la realizzazione di questo progetto ha visto la collaborazione di molte persone accumunate da un' unica grande passione per il volo e le macchine volanti dell’epoca.