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EAA Acrosport 2

Paul, Pilota, ingegnere e fondatore della EAA, era il classico sacramento americano grande e grosso, appassionato di costruzioni ma anche di acrobazia. Queste sue passioni e la sua costituzione fisica fecero nascere in lui il desiderio di un Biplano con buone doti acrobatiche, ma anche con buona abitabilità per il pilota e il passeggero, in grado di offrire una discreta velocità di crociera, economico, di dimensioni contenute e facile da costruire. Con questo obbiettivi è nato l’Acrosport; prima in versione monoposto e poi biposto.

Il nuovo arrivato delle foto è nato nel Massachusetts, commissionato nel 1998 dal precedente e unico proprietario alla Mayocraft Inc (http://www.rareplanes.com) ha volato la prima volta nel 2001 nelle mani del Pilota collaudatore della casa costruttrice, nonché anche della US Navy: in queste mani ha effettuato una quarantina di ore di voli prova delle 140 (motore e cellula da nuovi) totalizzate a oggi.
Nel 2002 il proprietario, tedesco di nascita, per ragioni di lavoro è tornato in Germania e con lui il suo Biplano. Purtroppo gli impegni di lavoro, la nascita di una figlia e un clima, siamo a nord di Francoforte, non proprio mite per buona parte dell’anno per volare aperti, lo hanno portato alla decisione di metterlo in vendita.

Nel maggio scorso, parlando con un amico una sera dopo un volo col mio (bellissimo) Enjoy, lo stesso mi dice che, nonostante abbia un altrettanto bellissimo Asso IV, il Biplano gli manca parecchio; precedentemente era già stato proprietario di due Renegade di cui uno con stellare Rotec. Da lì a dirgli dell’Acrosport che sapevo in vendita in Germania il passo è stato breve e ancora più breve il passo suo a propormi di prenderlo in società.

Come diceva Oscar Wilde: “l’unico modo per resistere alle tentazioni è cedervi” …e io stimo molto Oscar Wilde.

Ecco quindi che un paio di settimane dopo siamo su un volo per Francoforte e andiamo a vedere “l’americano di Germania”: amore a prima vista. Altre due settimane e torniamo a concludere l’affare; meteo instabile, impegni di lavoro che rendono difficoltosa la pianificazione per portarlo a casa in volo ma anche una buona dose di sana prudenza (le Alpi per me sono bellissime da sorvolare …con due motori) ci fanno decidere, a settembre, per un trasporto su strada.
Partiamo una sera, io e Marco Neri, con camper e carrello: una notte in bianco a guidare (1200Km), una giornata a smontare e caricare, altra notte in bianco a guidare (sempre 1200) e quando finalmente dopo quasi quarantotto ore rientro in casa… perdo conoscenza.
La settimana successiva, sempre con Marco, si rimonta tutto e si vola.

L’Acrosport è molto pastoso, piacevole e gratificante da pilotare ma la sensazione più ponderante è quella di solidità; una sensazione che avevo provato volando, da passeggero, con lo Stearman di Piero Angiolillo e che ti fa pensare che “se finiamo contro un muro lasciamo lì l’aeroplano e torniamo a casa a piedi”.
Del resto la Signora, fusoliera acciaio e ali in legno, ha le ossa robuste: nonostante l’apparente imponenza ha le dimensioni del mio Enjoy, anzi dieci centimetri più corto, ma pesa a vuoto come un Tecnam P2002.
Nella scuderia sotto il cofano ci stanno 175Hp pronti a tirare appena si accende il Lycoming O320 con la modifica “balance flow” (è da questa modifica che saltano fuori i 175 quadrupedi da tiro), carburatore Ellison e Christen oil system per il volo rovescio. Dico subito che NON è intenzione ne mia ne del socio Umberto Gandolfi fare acrobazia; il piacere del volo con questo Biplano, almeno per noi, è quello di volare con una macchina abbastanza rara in Europa (solo due in Italia) e di indiscussa robustezza. ….certo, una qualche virata e qualche tonneau
PILOTA: Sergio Valenti e Marco Neri

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