Tutto è cominciato nell'autunno del 2004 quando a Piancada è atterrato un incredibile biplanino, era un Fisher 404 single seater, ed è stato amore a prima vista. Dopo varie ricerche sul WEB ho deciso di costruirlo da piani (il modo più masochistico !). In effetti il kit non costava troppo ma le spese accessorie quali trasporto, dazio e iva, rendevano l'opzione kit alquanto "expensive". Il primo grosso problema è stato reperire lo SPRUCE (legno tipico delle costruzioni statunitensi), per fortuna la ditta Tieppo di Varese me lo poteva fornire nelle sezioni che mi servivano. Con il senno di poi il nostro abete rosso sarebbe andato benissimo (lo Spruce è un abete che cresce nelle regioni fredde del nord America), ma era la mia prima costruzione e ho cercato di seguire il progetto nel modo più accurato. Secondo e non banale problema è stato trovare una cordella metrica ed un calibro in piedi, pollici etc. perché gli americani lavorano con questo perverso sistema di misura su base dodici ma che prevede frazioni di pollice e a volte quando gli gira, anche decimali di pollice... Non ci si fa l' abitudine MAI ! l' aereo è costruito un po’ come un grosso aeromodello, gran parte dei piani sono in scala 1:1. Costruendo da piani ci vogliono circa un migliaio di ore di lavoro (che personalmente ho trovato piacevoli) Non essendo l' aereo del club più disponibile, ed avendo bisogno di un paio d'ali, sono riuscito a finire il mio biplano in circa un anno, ed è stata un'esperienza molto formativa, appagante, per certi versi frustrante, a volte faticosa, ma anche esaltante, estremamente istruttiva, e alla fine avevo un doppio paio d’ali.
Il mio Fisher non è strettamente di serie, ho apportato le seguenti modifiche:

Serbatoi alari in vetroresina (livello della benzina a vista) 2x20 L.
Carrello a balestra in composito;
Turtledeck (ovvero il dorso post. della fusoliera) rialzato di circa 15 cm;
Tutti i comandi su cuscinetti a sfere e giunti sferici;
Parabrezza arretrato e apertura dell’abitacolo rimpicciolita;
Carico carburante con pompa elettrica; Tip alari, forma piani di coda e direzionale leggermente modificati (pochi mm, qui’ e la’ per ragioni estetiche);
Cofanarura motore dalla forma vagamente”Pitts special”; Il motore è un rotax 503 DA DC;
Elica GT.

IL COLLAUDO: Il Fisher 404 è un biciclo ”buono” ed è forse per questo che non ho trovato particolari difficoltà di controllo in rullaggio. Ci vuole un po’ di pazienza e alcune ore di rullaggi su e giù per la pista per acquisire gli automatismi e la sensibilità che serve per potere passare alla fase successiva che riguarda i rullaggi ad alta velocità e i primi balzi. In questa fase sono intervenuto sui comandi del direzionale, riducendoli di autorità I primi stacchi sono forse la fase più difficile del collaudo e servono a capire se il centraggio e la posizione dei comandi sono corretti e sufficientemente centrati per avere piena autorità di comando. In questa fase avere una pista lunga aiuta enormemente Il primo volo dovrebbe avvenire secondo la regola: “plan the fly and fly the plan” ed è un volo che hai già fatto 99 volte con la testa, ne manca solo uno nella realtà. Tipicamente dovrebbe svolgersi così: tutto motore, stacco a circa 70km/h, salita piatta fino a quota circuito, virata piuttosto piatta per l’entrata in un lungo sottovento, in sottovento si riduce motore per simulare una flare e saggiare l’autorità dei comandi, proseguimento del sottovento per poter entrare in un finale piuttosto lungo in modo da potersi allineare con tutta calma, finale ad almeno 1,5 la Velocità di Stallo , flare, rullaggio finale, spegnimento motore, apertura bottiglia…….. Nella realtà è andata più o meno così, le sorprese sono state l’illusione di non avere le ali, dovuta alla ridotta apertura alare ed il fatto che in corto finale la pista è sparita, coperta dal muso dell’aereo, in questo caso è stato d’aiuto la sensibilità nella visione perimetrale sviluppata durante i rullaggi.

Per qualsiasi info e consigli sul 404 non esitate a contattarmi al seguente indirizzo: valter.paderni@libero.it

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